SWR Symphonieorchester 2023/24 – John Storgårds e Kirill Gerstein

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Foto ©swr.de

Per il settimo concerto della stagione in abbonamento alla Liederhalle, la SWR Symphonieorchester ha presentato un programma abbastanza insolito, con una prima parte dedicata a musiche di Sibelius, autore che costituisce il focus della stagione in corso, alle quali seguiva una partitura di rara esecuzione come il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile in do maggiore op. 39 di Ferruccio Busoni. Sul podio tornava per la seconda volta il sessantenne John Storgårds, violinista e direttore d’ orchestra nativo di Helsinki e anche lui uscito, come tante bacchette finlandesi di rango, dalla prestigiosa Sibelius Academy dopo varie esperienze come strumentista nelle orchestre del suo paese e attualmente impegnato come Principal Guest Conductor della BBC Philharmonic. Dall’ ascolto della Quinta Sinfonia di Bruckner da lui diretta qui a Stuttgart due anni e mezzo fa, la impressione era stata quella di trovarmi di fronte a un direttore tecnicamente molto sicuro e comunicativo nel gesto, oltre che dotato di chiarezza e lucidità nell’ analisi strutturale della musica.

La scelta di musiche di Sibelius che formava la prima parte del programma iniziava con il Finlandia-hymni, pezzo basato sulla melodia centrale del poema sinfonico Finlandia op. 26 ed elaborato per orchestra e coro nel 1941 unendo alla musica un testo scritto dal poeta Veikko Antero Koskenniemi. Seguiva poi la Sinfonia N° 7 in do maggiore op. 105, ultimo lavoro compiuto in questa forma lasciatoci da Sibelius, che in questa partitura rinuncia alla tradizionale suddivisione in tempi distinti e separati costruendo un unico blocco che ha come motivo conduttore un chiamato dallo stesso compositore Tema di Aino (la moglie di Jean Sibelius), cantato in modo sonoro, dolce ed espressivo dal trombone. L’ interpretazione di John Storgårds era intensa e ricca di pathos, caratterizzata da una condotta di narrazione fervida ed espressiva ma mai retorica o esagerata nelle tinte. Il direttore finlandese ha sfruttato al meglio le risorse della SWR Symphonieorchester ottenendo sonorità notevoli per ricchezza e pienezza di armonici. Bellissimi i colori del tema di apertura e davvero molto appropriata la lucidità espositiva con cui Storgårds ha condotto tutto il brano, in un tono di serrato e severo splendore sinfonico, oltre che con una competenza espressiva assolutamente perfetta.

La seconda parte era interamente dedicata al Concerto op. 39 di Busoni, uno tra i lavori più originali del compositore empolese, eseguito assai di rado sia per l’ estrema difficoltà della parte pianistica che per la durata inusuale, intorno ai settanta minuti. La struttura del pezzo è di carattere altamente sperimentale non solo per la presenza del coro nella parte finale ma anche per la suddivisione in cinque tempi. Il pianoforte viene tendenzialmente impiegato non come solista che domina l’ orchestra ma piuttosto come strumento concertante, in continuo dialogo con una parte strumentale ricca ed elaborata. All’ ascolto il pezzo è di estremo interesse e si può dire che meriterebbe una maggiore diffusione.

Per questo appuntamento alla Liederhalle il solista era un nome ben conosciuto qui a Stuttgart: il pianista russo-statunitense Kirill Gerstein, uno dei migliori virtuosi della giovane generazione, che per dieci anni è stato titolare della cattedra di pianoforte alla Stuttgarter Hochschule für Musik und Darstellende Kunst, dove tuttora tiene masterclasses. Nato nel 1979 a Voronezh nell’ allora Unione Sovietica ed emigrato in Occidente nel 1993, Gerstein si è fatto un nome a livello internazionale con la vittoria nell’ Arthur Rubinstein Piano Competition del 2001 e si è poi affermato con numerose esibizioni in tutto il mondo, sia come solista che insieme a tutte le migliori orchestre europee ed americane. Nella sua discografia spiccano in particolare il Primo Concerto di Tschaikowsky registrato per la prima volta nella versione originale del 1879 e una splendida integrale degli Études d’exécution transcendante di Liszt, recensita molto favorevolmente da tutte le riviste specializzate internazionali. In una partitura assai complicata per il solista, che deve affrontare numerosi passaggi di alta difficoltà, Kirill Gerstein ha messo in mostra tutta la granitica solidità del suo pianismo, basato su una tecnica di alta classe che gli consente di rendere il virtuosismo in maniera davvero spettacolare. Perfetta è apparsa anche la sua intesa espressiva con John Storgårds, che ha realizzato al meglio la parte orchestrale ottenendo sonorità grandiose  e solenni da una SWR Symphonieorchester apparsa in eccellente stato di forma. Eccellente anche la prova del Chorwerk Ruhr e della Zürcher Sing-Akademie nell’ inno di Sibelius e nell’ ultimo tempo del Concerto di Busoni dove però il coro, secondo le prescrizioni dell’ autore, andrebbe posizionato dietro le quinte e non alla spalle dell’ orchestra come in questa occasione. Successo vivissimo per una serata di alto spessore culturale.

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