
Foto ©Holger Schneider
Come accade ogni anno nel mese di marzo, la Internationale Bachakademie Stuttgart propone in questi giorni la Bachwoche, una tra le iniziative più meritevoli del sodalizio. Ideata e concepita da Helmuth Rilling, il fondatore dell’ istituzione che ne è stato al vertice fino al 2013, essa consiste in un workshop per giovani cantanti e strumentisti provenienti da ogni parte del mondo, dedicato allo studio e all’ interpretazione delle opere di Bach. I corsi sono riservati agli studenti e il pubblico può assistere liberamente alle prove e alle esecuzioni. Una formula che qui a Stuttgart ha sempre riscosso un grandissimo apprezzamento e ha contribuito ad avvicinare alla musica moltissimi ascoltatori, nel corso dei quarantadue anni di attività dell’ Akademie. In ogni edizione il lavoro didattico e i concerti sono dedicati alle grandi opere sacre di Bach. La manifestazione si tiene sempre nel mese di marzo, di solito nella terza settimana, intorno al 21, il giorno in cui cade l’ anniversario della nascita del compositore secondo il calendario giuliano all’ epoca ancora in uso in Thüringen, che corrisponde al 31 marzo del calendario gregoriano. Tra i vari workshops, seminari e masterclasses che trattano la musica preromantica, la Bachwoche gode di una stima universale per la qualità del lavoro didattico e della struttura complessiva, che attira ogni anno una gran quantità di pubblico e di studenti provenienti da tutto il mondo.
Quest’ anno la Bachwoche costituiva anche l’ inizio del nuovo progetto VISION.BACH-Mit Bach das Leben begreifen, una delle iniziative più ambiziose promosse dall’ Akademie nel corso della sua storia, che inizierà nel prossimo mese di maggio ed è stato ufficialmente presentato alla stampa in questi giorni. Si tratta di un ciclo di 23 concerti che si terranno in tutte le città principali della regione di Stuttgart, dedicato all’ esecuzione integrale delle sessanta Kantaten composte da Bach durante il suo primo anno di servizio come Thomaskantor a Leipzig. Ad Hans-Christoph Rademann e ai complessi strumentali e vocali della Gaechinger Cantorey si uniranno diversi cantanti scelti tra i più accreditati specialisti di questo repertorio come Anna Lucia Richter, Marie Henriette Reinhold, Dorothee Mields, Alex Potter, Benedikt Kristjánsson e Matthias Winckhler. Tutti i concerti della rassegna, che inizierà il 14 maggio, saranno registrati e pubblicati in CD. A completamento del progetto d’ insieme i 23 appuntamenti saranno accompagnati da conferenze e dibattiti a cui interverranno alcune tra le maggiori personalità culturali, intellettuali e politiche della regione di Stuttgart.

Foto ©Holger Schneider
Il tradizionale Festkonzert che si tiene il 21 marzo costituiva quest’ anno una sorta di preludio all’ inizio del ciclo delle Kantaten, con l’ esecuzione di brani scritti dai compositori che nel 1723 si proposero insieme a Bach come aspiranti al ruolo di Thomaskantor. Protagonisti erano la Capella Jenensis, ensemble di giovani strumentisti della Thüringen che si sono rapidamente fatti un nome nel campo dell’ esecuzione storicamente informata, e il gruppo vocale Ælbgut, fondato a Dresden nel 2018 e composto dal soprano Isabel Schicketanz, dal controtenore Stefan Kunath, dal tenore Florian Sievers e dal basso-baritono Martin Schicketanz, che negli ultimi anni ha collaborato con il Dresdner Kammerchor di Rademann nella registrazione integrale delle opere di Heinrich Schütz. Il programma era sostanzialmente quello presentato nell’ ultimo CD registrato dai due gruppi, con musiche di Johann Kuhnau, che fu il predecessore di Bach a Leipzig, e dei due altri concorrenti al concorso che nel 1723 doveva assegnare la carica: Georg Philipp Telemann, che preferì accettare il posto ad Hamburg perché lo stipendio era più elevato, e Christoph Graupner, che dopo il parere favorevole della commissione giudicatrice non ricevette la liberatoria dalla corte di Darmstadt dove prestava servizio. L’ ascolto di queste musiche perlopiù inedite, tutte di alta fattura tecnica e musicalmente di grande interesse, è sicuramente molto utile per capire in quale tradizione stilistica si inserisse il lavoro svolto da Bach a Leipzig negli anni successivi. Pregevolissime mi sono sembrate in particolare le due Kantaten di Kuhnau, musicista che la mia generazione scoprì per le sue sei Biblische Sonaten che sull’ esempio di Froberger costituiscono uno tra i primi lavori di musica descrittiva. L’ esecuzione che abbiamo ascoltato alla Stiftskirche è stata indiscutibilmente di alta qualità. La Capella Jenensis è frmata da strumentisti di notevole livello e il suono d’ insieme di caratterizza per luminosità e pregevolezza di impasti timbrici. I quattro solisti vocali del gruppo Ælbgut possiedono una proprietà stilistica assolutamente impeccabile e rendevano benissimo il significato dei testi grazie anche a un’ articolazione scolpita e molto attenta. Successo assai vivo da parte di un pubblico intervenuto assai numeroso.