Stuttgarter Kammerorchester – “Engelsklänge”

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Núria Rial. Foto ©mercè rial

Anche la Stuttgarter Kammerorchester ha presentato il suo concerto celebrativo dell’ Avvento, nella Mozart Saal della Liederhalle che era completamente piena in ogni ordine di posti, esaurita con parecchi giorni di anticipo. Di sicuro la proposta era attesa dal pubblico perché molto attraente, sia per un bel programma di Settecento italiano e tedesco che per la partecipazione di due solisti di spicco: il quarantasettenne soprano catalano Núria Rial, considerata fra le migliori specialiste odierne di questo repertorio, e al leggio di Konzertmeisterin la trentottenne violinista franco-svizzera di origini armene Chouchane Siranossian, uscita dalla scuola di Pavel Vernikov e collaboratrice fissa di tutti i migliori complessi storicamente informati della nostra epoca.

L’ esito artistico della serata è stato certamente notevole e le aspettative degli appassionati sono state pienamente soddisfatte da un’ esecuzione davvero di alta qualità. Núria Rial ha una voce di bel timbro, morbida e luminosa e tecnicamente molto ben controllata che, unita a una preparazione stilistica impeccabile, le consente di eseguire con la massima disinvoltura i passi virtuosistici. L’ interpretazione dei  due brani operistici di Vivaldi, che erano l’ aria di Perseo “Sovente il sole” dall’ Andromeda liberata”, accompagnata da squisiti arabeschi del violino solista, e quella di Ippolita “Zeffiretti che sussurrate” da Ercole su’l Termodonte in cui Núria Rial ha messo in mostra un fraseggio intensamente espressivo e un legato di alta scuola. Divertente il fatto che le risposte in eco della seconda aria siano state eseguite da una strumentista dell’ orchestra, la violinista ungherese Luca Bognar, che ha dimostrato di saper usare molto bene anche la voce, oltre allo strumento. Nella seconda parte Núria Rial ha cantato due splendide arie di Bach, “Auch mit gedämpften, schwachen Stimmen” dalla Kantate BWV 36 dedicata alla prima domenica di Avvento e “Ich bin vergnügt in meinem Leiden” dalla BWV 38 per la ventunesima domenica dopo la Trinità, per poi concludere la serata con’ un esecuzione davvero squisita del Laudamus te dalla Messa in si minore.

Per quanto riguarda i brani strumentali, nel Concerto op. 3 N° 11 di Vivaldi la Stuttgarter Kammerorchester ha esibito un timbro d’ insieme filologicamente aggiornatissimo e impeccabile, senza vibrato e trasparente nel timbro, con gli assoli splendidamente eseguiti da Chouchane Siranossian che ha impostato un’ esecuzione ricca di slancio, vivacità e brio come deve essere quando si suona la musica del compositore veneziano. La Siranossian ha poi messo in mostra il meglio delle sue qualità strumentali, davvero da concertista di classe internazionale, nel Concerto per violino in la minore BWV 1041 di Bach che chiudeva la prima parte del programma.

Eccellente, all’ inizio della seconda parte dedicata interamente agli autori tedeschi, è apparsa anche la lettura che la violinista e la Stuttgarter Kammerorchester hanno dato, in apertura, del Ricercare “a 6 da Ein musikalisches Opfer BWV 1079, straordinario trattato di scienza musicale in cui Bach utilizza tutte le possibilità combinatorie del cosiddetto Thema Regium fornitogli come prova di abilità dal re di Prussia Friedrich II durante la sua visita alla reggia di Potsdam del 7 e 8 maggio 1747 e consistente in tre note ascendenti che coprono i gradi dell’ accordo di tonica di DO minore seguite da un semitono ascendente e poi da una discesa di settima diminuita che dopo una cadenza riconduce alla tonalità fondamentale, costituisce una prova della incredibile capacità contrappuntistica di Bach che riserva spunti di meditazione e riflessione a ogni ascolto. Una elegante e raffinata lettura del Concerto Grosso in la maggiore op. 6 N° 11 di Händel, splendida pagina senza dubbio tra le migliori nella produzione strumentale del compositore di Halle, completava il programma di una serata davvero eccellente, che ha ottenuto un caloroso successo di pubblico.

2 pensieri riguardo “Stuttgarter Kammerorchester – “Engelsklänge”

  1. Buongiorno! Grazie per questa critica splendida! Però devo correggere una cosa: La violinista ungherese si chiama Luca Bognar.
    Cordiali saluti, Katharina Fasoli

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