Internationale Hugo-Wolf-Akademie – Sarah Connolly e Nils Mönkemeyer

La vita musicale di Stuttgart riprende il suo corso dopo la pausa estiva. Tutte le istituzioni orchestrali e concertistiche stanno per dare inizio agli appuntamenti dei loro cartelloni. Prima fra tutte, la Internationale Hugo-Wolf-Akademie ha inaugurato la sua stagione con un bel programma dedicato a Schumann e Brahms, nella Mozart-Saal della Liederhalle. Protagonisti erano il mezzosoprano inglese Sarah Connolly e Nils Mönkemeyer, trentanovenne violista nativo di Bremen considerato uno tra i massimi virtuosi odierni dello strumento. Insieme a loro il pianista brasiliano Marcelo Amaral, consulente artistico del sodalizio e musicista di grande cultura e competenza, affermatosi in questi anni come uno tra i migliori accompagnatori liederistici della nostra epoca. Una serata ricca di motivi di interesse sia per il livello dell’ esecuzione che per le attrattive di un programma impaginato con grande cultura e raffinatezza, come sempre accade per i concerti della Hugo-Wolf-Akademie.

Un’ immagine delle prove. Foto ©IHWA/FB

La serata iniziava con i due Gesänge op. 91 per mezzosoprano, viola e pianoforte di Brahms. Si tratta di due composizioni risalenti a periodi diversi, anche se pubblicate insieme nel 1884. Il secondo dei due, intitolato Geistliches Wiegenlied, era stato scritto vent’ anni prima in occasione del battesimo del primo figlio del violinista Joseph Joachim, amico fraterno del compositore amburghese che scrisse per lui il Concerto op. 77. Si tratta di un Andante con moto in fa maggiore in 6/8 in cui la musica si basa sul motivo di un Weihnachtslied del XVI secolo, Josef, lieber Josef mein, esposto dalla viola nelle misure iniziali e che ritornerà alla fine di ciascuna delle quattro strofe di cui si compone la lirica di Emanuel Geibel, che rielabora una poesia di Lope de Vega. Il primo brano, Gestillte Sensucht, utilizza come testo una poesia di Friedrich Rückert ed è un Adagio espressivo in re maggiore in tempo 2/4. Una pagina caratterizzata da un’ atmosfera dolcemente melanconica che, dopo le prime dodici battute dedicate all’ esposizione del tema da parte della viola sostenuta dal pianoforte, prosegue con un bellissimo dialogo tra la voce e lo strumento concertante. A seguire, Nils Mönkemeyer ha eseguito lo Scherzo della Sonata F.A.E. composta da Brahms nel 1853 sempre per Joachim insieme a Schumann, che ne scrisse il secondo e quarto movimento, e ad Albert Dietrich che compose l’ Allegro di apertura. La prima parte si chiudeva con i primi quattro Lieder schumanniani dall’ op. 40, scritti in quell’ anno 1840 nel quale il musicista renano si dedicò intensamente al genere liederistico, su testi di Hans Christian Andersen tradotti da Adalbert von Chamisso. L’ esecuzione è stata decisamente di ottimo livello. Sarah Connolly, cinquantaquattrenne cantante britannica originaria di Durham, è considerata tra le migliori esecutrici liederistiche della nostra epoca e in questa occasione ha dato un bel saggio di scrupolosa cura espressiva nel fraseggio, perfettamente sostenuta dal pianismo elegante e raffinato di Marcelo Amaral.

Foto ©IHWA/FB

Ancora Schumann per l’ inizio della seconda parte. Molto buona anche la lettura delle cinque Gedichte der Königin Maria Stuart op. 135, una tra le composizioni più affascinanti dell’ ultima fase creativa di Schumann per il tono di intensità struggente che la pervade. Anche qui Sarah Connolly è riuscita a sottolineare molto bene tutte le sfumature espressive trovando sempre il tono giusto nel delineare le atmosfere. La voce della cantante inglese è di bel colore, l’ emissione pulita e complessivamente omogenea in tutti i registri. Bellissima anche l’ esecuzione di Nils Mönkemeyer nei Märchenbilder op. 113, scritti due anni prima nel 1851. Il violista di Brema ha qui messo in mostra tutte le splendide caratteristiche sonore del suo strumento, una viola italiana del 1742 costruita da Giuseppe Cavaleri, suonando con grande intensità emotiva e ricchezza di cavata. A chiudere il programma, cinque Lieder di Brahms culminanti nel meraviglioso Von ewiger Liebe op. 43 N° 1, uno tra i capolavori assoluti del catalogo liederistico brahmsiano, tratto dalla raccolta Vier Gesänge für eine Stingstimme mit Begleitung des Pianoforte componirt von Johannes Brahms, scritta tra il 1857 e il 1864 e pubblicata per la prima volta nel 1868. Il testo di August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (1798 – 1874), spesso erroneamente attribuito a Josef Wenzig, ha come fonte una canzone popolare in lingua serbo-lusaziana, linguaggio appartenente al ceppo delle lingue sorabe o serbšćina, idiomi slavi occidentali parlati in Germania  nella regione della Lusazia, oggi divisa tra Sachsen e Brandenburg. Un pezzo di una bellezza assoluta e coinvolgente per la perfezione della struttura e la qualità dell’ invenzione melodica, logicamente amatissimo dai cantanti, come testimoniato dal gran numero di incisioni discografiche. La Connolly ne ha dato un’ interpretazione di buon livello anche se io personalmente preferisco in questa composizione un tono di passionalità maggiormente accentuata. Ad ogni modo la concentrazione espressiva, il tono scrupoloso e meditato della sezione iniziale e la cura mostrata da Marcelo Amaral nel rendere le sfumature della parte pianistica assecondando alla perfezione il canto rendevano l’ esecuzione sicuramente molto pregevole. Come fuori programma, un brano di Frank Bridge tratto dal ciclo Three Songs for Medium Voice, Viola and Piano composto nel 1907, ha concluso quella che nel complesso è stata senza dubbio una bella serata di musica.